Le conseguenze della pandemia di covid-19 sono stati pesanti quasi per tutti i settori economici, anche se per alcuni la crisi si è fatta sentire maggiormente. Secondo alcuni dati, 1 museo su 10 è a rischio chiusura a causa della pandemia.

In ogni caso quasi tutto il comparto sarà costretto a rivedere le voci di spesa per far fronte alle perdite di fatturato e alla misure di contenimento obbligatorie da applicare per impedire un nuovo aumento dei contagi. E’ necessaria una riorganizzazione che permetta di proporre qualcosa di nuovo con le risorse di cui le strutture già dispongono.

Secondo il National Geographic, l’emergenza sanitaria richiede di ripensare al modo di vivere l’arte e la cultura in generale.

Le conseguenze della pandemia su musei e luoghi d’arte

Unitamente al settore turistico, i settori culturali e creativi sono quelli stati quelli che più di tutti hanno subito gravi conseguenze economiche dalla pandemia di covid-19, con effetti sui livelli occupazionali. Infatti, le chiusure e le sicure di distanziamento sociale hanno ridotto drasticamente le entrate, mettendo a rischio la sostenibilità finanziaria con ripercussione sull’intera catena di valore collegata al settore. Questi effetti influenzeranno gli investimenti nel settore per anni e la possibile riduzione dei finanziamenti pubblici potrebbe anche amplificare il trend negativo.

Allo stesso tempo, il settore si è dimostrato molto reattivo ed ha saputo rispondere sfruttando la digitalizzazione e la realtà virtuale aumentata per creare nuove forme di esperienza culturale e dare l’incipit per nuovi modelli di business. Tanti fornitori, sia pubblici che privati, hanno messo a disposizione contenuti on-line gratuiti per mantenere il pubblico vicino al settore e soddisfare l’aumento della domanda di iniziative culturali.

La fornitura di contenuti gratuiti è certamente insostenibile nel lungo termine, ma può sicuramente aprire prospettive innovative di business. Molto dipenderà dalla capacità dei dirigenti di strutture culturali di potenziare le competenze digitali all’interno, oltre che dallo sviluppo della connessione veloce anche in aree non metropolitane.

Musei, gallerie e case d’arte rendendo accessibili le loro collezioni anche in remoto possono sperimentare nuovi modelli di fruizione. Il digitale offre opportunità ineguagliabili anche per controllare immagine e reputazione online. Infatti, il Mibact ha lanciato uno nuovo strumento di monitoraggio chiamato Index, il quale monitora l’immagine di 27 musei statali autonomi, tenendoli aggiornati su recensioni online ed opinioni espresse dagli utenti sul web.

Un’altra ottima iniziativa già applicata nel corso di questa pandemia da diverse strutture con ottimi risultati è quella di investire nel turismo di prossimità, anche questo potrebbe implicare il rischio di rinunciare al turismo di massa e stranieri.

 

Iniziative innovative intraprese dai musei durante la pandemia

La pandemia è stata l’occasione per i musei di accelerare il processo di digitalizzazione ed investire in innovazione allo scopo di mantenere vivo il rapporto con le proprie community, e permettere loro di vivere esperienze artistiche alternative.

Il Louvre ad esempio, ha permesse di utilizzare le proprie sale per la registrazione di una serie televisiva ed ha stretto una collaborazione con un fashion brand per la creazione di una linea di abbigliamento con una rivisitazione dei capolavori del museo in chiave pop. Il MoMA ha seguito la stessa linea rinnovando una partnership con swatch.

Alcune strutture, che ancora non l’avevano fatto, hanno reso disponibili online i propri cataloghi, in modo che gli appassionati potessero fruire digitalmente di opere d’arte e dipinti.

Gli uffizi hanno permesso ad insegnanti di medie e superiori di organizzare classi sull’arte fiorentina del 500’ o Rinascimento in collegamento con gli esperti della Galleria.

Anche musei e gallerie hanno fatto largo uso di strumenti quali Zoom, Google Meet o le stanze di facebook per organizzare dirette streaming e sessioni live, dano appuntamenti calendarizzati ai propri visitatori per raccontare mostre ed esposizioni.

Il successo di queste attività è stato favorito da strategie di inbound marketing e social media marketing efficaci.

I Social Media sono stato lo strumento preferito per intrattenere le proprie community, mediante la pubblicazione di foto e l’utilizzo di hashtag virali allo scopo di intrattenere ed interagire con gli appassionati d’arte di tutto il Mondo.

Un momento difficile come quello che vive ora il mondo dell’arte può essere trasformato in un’opportunità per avviare nuove iniziative ed attirare mediante l’uso dei canali digitali anche l’audience dei più giovani, i cosiddetti Millennial.