Chi si sottopone a una visita cardiologica, può dover eseguire un ecodoppler come esame per fare ulteriori valutazione sullo stato di salute del sistema cardiovascolare. Molti si domandano di che cosa si tratta, a che cosa serve e come viene eseguito.

Di che cosa si tratta

L’ecodoppler è un esame che sfrutta l’effetto doppler dei fluidi in movimento. Infatti, è possibile evidenziare il flusso sanguigno durante questo tipo di esame e vedere come si comporta il cuore in movimento e anche il sangue all’interno delle arterie.

A che cosa serve

L’ecodoppler è un esame diagnostico non invasivo utile a fare tante considerazione diverse. Per esempio, serve per valutare la presenza di anomalie, congenite o meno, del muscolo cardiaco. È spesso utilizzato per individuare ostruzioni delle arterie che limitano il flusso sanguigno, possibile cause di un infarto del miocardio. Può essere utile per evidenziare dei difetti alle valvole o alle pareti cardiache. Anche patologie invettive delle valvole cardiache si diagnosticano grazie a questo esame che è spesso richiesto infatti dal cardiologo a Roma.

Come si esegue

L’ecodoppler è una tecnica che può esser eseguita in maniera diversa in base alla diagnosi che deve esser formulata dal cardiologo a Roma, cioè transtoracica oppure transesofagea. Nel primo caso, la sonda viene appoggiata sul torace mentre nel secondo si inserisce per via endoscopica.

I tipi di ecodoppler

L’ecodoppler arterioso ha lo scopo di analizzare lo stato dei tronchi sovra aortici e delle arterie femorali per studiare la funzionalità e la morfologia dei vasi arteriosi più superficiali. Questo esame è più facile da eseguire perciò spesso viene fatto come screening affinché il cardiologo a Roma possa valutare lo stato di salute delle arterie del paziente. Inoltre, si usa per diagnosticare una eventuale arteriosclerosi o patologie cerebrovascolari.

Invece, l’ecodoppler venoso controlla lo stato delle vene. È l’esame che viene prescritto per poter diagnosticare la trombosi venosa, la quale fa insorgere dei trombi, cioè degli ammassi densi di sangue, che bloccano il flusso sanguigno provocando infarti del miocardio ma anche ischemie, ictus e così via.