I livelli occupazionali dell’Italia sono tra i più bassi dell’intera zona euro e le manovre previste dal governo purtroppo non sembrano dare i frutti desiderati in particolare per quanto riguarda il settore meccanico e metalmeccanico che vede i dati in sostanziale ristagno.

L’occupazione del metalmeccanico

Il settore meccanico al giorno d’oggi rappresenta una parte importante dell’occupazione totale dei lavoratori infatti, il comparto offre lavoro a circa 225.000 persone ma bisogna ricordare che il dato relativo all’occupazione è piuttosto stabile e fatica a crescere. Sebbene il settore che produce macchinari su misura all’avanguardia come la vasca lavapezzi sia un’eccellenza per l’intero sistema paese, gli investimenti e sul capitale umano non sono così importanti come ci si potrebbe aspettare.

Le ragioni sono tante a iniziare dal peso relativo all’aumento dei costi di produzione e delle materie prime che sono anche difficili da reperire al giorno d’oggi. Entrambi i fattori portano a una notevole diminuzione del margine per le imprese che quindi si ritrovano a dover ridurre gli investimenti sul capitale umano. Andando a guardare con attenzione i dati, si ha una conferma di quanto appena detto. Infatti, nell’ultimo biennio i dati occupazionali del settore sono rimasti pressoché stagnanti con un aumento del tutto ignorabile dello 0,2%.

Il dato occupazionale nel prossimo biennio

Le previsioni per il futuro non sono di certo più floride. Secondo quanto rilevato, le imprese nel prossimo biennio non prevedono di aumentare gli occupati mentre addirittura una parte prende in considerazione una diminuzione anche per far fronte all’aumento dei costi.

Purtroppo, per far fronte a una situazione congiunturale piuttosto complessa, le aziende hanno bisogno di tagliare e spesso la voce del capitale umano risulta essere la prescelta. Questo è anche un riflesso legato alla diminuzione della domanda interna che riduce ulteriormente i margini di profitto dell’impresa e delle aziende del settore. Infatti, se cala il potere di acquisto della famiglie, si riduce la domanda e con essa la produzione industriale si abbassa, costringendo al licenziamento o cassa integrazione.