La Meschita chiamata così in antichità è quella che oggi conosciamo con il nome di moschea, si tratta del principale luogo di culto dei fedeli islamici.

Al contrario delle nostre chiese dove sono presenti statue o almeno quadri di Santi, all’interno della moschea si nota subito la mancanza di qualsiasi tipo di raffigurazione, si trova al massimo qualche soggetto legato alla natura, in compenso non mancano mai splendidi mosaici e scritte che riportano i versetti del corano.

Il Salah ovvero la preghiera è molto sentita tra i fedeli, è infatti uno dei 5 pilastri dell’islam, è un modo per entrare in contatto diretto con Allah, è un rito obbligatorio per ogni soggetto adulto, ed è costituita da cinque fasi da farsi nel corso del giorno e della notte.

C’è quella dell’alba, alla quale segue quella del mezzogiorno, la preghiera del pomeriggio, del tramonto ed infine l’Isha ovvero quella della notte, è sempre preferibile farle in una moschea, ma qualunque posto va bene, anche se il merito è minore, l’importante è posizionarsi in direzione della Qiblah, vale a dire della Mecca.

L’orario delle preghiere varia a seconda della posizione che assume il sole durante l’anno, e viene ricordato alla gente dal muezzin, dal minareto della moschea.

Prima di entrare è necessario essere puliti e puri, quindi ogni musulmano provvede all’abluzione attraverso una serie di lavaggi con acqua pulita su tutte le parti del corpo che generalmente sono esposte allo sporco, come piedi, viso e mani, solo dopo ci si potrà sedere su di un tappeto, stando sulle caviglie ed iniziare la preghiera.

Questa comincia col Takbir, diverse sono le posizioni che si assumono durante la recita dei versetti o del sura,, intervallate da invocazioni di perdono, alla fine il fedele resta seduto in meditazione, quindi volge la testa ai due lati, pronunciando il saluto finale.

Per maggiori informazioni vi rimandiamo al portale di viaggi in Marocco MamoTravel.com