Fanno parte sempre più spesso delle nostre conversazioni argomenti che parlano di  switch-over e switch-off ( chiaramente provenienti dalla lingua inglese), che altro non sono che abbreviazioni del:

digital switch-over ( DSO), una condizione  di passaggio dove coesistono sia la televisione analogica che la televisione digitale;

e analog switch-off ( ASO), la fine della passaggio alla televisione digitale, momento in cui si spegne la televisione analogica.

Con il DVB-T2, avverrà l’ingresso a tutti gli effetti nella nuova era del digitale terrestre.

Cosa  significa  DVB-T2 e quanto conta per il consumatore televisivo? Sono molti quelli che hanno definito  tutto ciò come la rivoluzione dei televisori. 

Una condizione che ai non del settore può trasmettere un stato  d’ansia diffuso..

Nel 2020  entreremo nella seconda era del digitale terrestre con cambiamento che impone nuove tecnologie di decodifica. 

Lo standard di trasmissione attuale è il  DVB-T, ovvero: Digital Video Broadcasting – Terrestrial (DVB-T), parlando nel linguaggio delle telecomunicazioni, è lo standard per una modalità di trasmissione televisiva digitale terrestre.

Ma il nuovo formato, il DVB-T2, secondo le direttive imposte dalla Commissione europea, è ormai alle porte, e il suo completamento finirà nel 2022, dopo una fase di transizione che ci vede navigare tra acronimi e definizioni ai più sconosciuti.

Quanti di noi si troveranno a dover cambiare apparecchio? 

Sono i molti a temere il peggio: si pensa che circa 40 milioni di apparecchi dovranno essere rimpiazzati o nella migliore delle ipotesi dotati di decoder. 

Forse si dovrà mettere mano all’antenna condominiale perché ci sia una corretta sincronizzazione dei canali. Se siamo fortunati un televisore più vecchio potrebbe risultare alla fine in regola,  se è stato ad esempio acquistato tra il 2015 e il 2016, in una fascia media o alta, potrebbe  funzionare anche gli anni successivi.